La radice formativa del far pittura per Silvana Schittino è fondamentalmente informale con una forte carica di emozione espressiva che la caratterizza nell’ambito di un processo a volte condotto su tonalità tenui, quasi di trasparenze che sembrano annunciare una compiuta scoperta in un entroterra germinativo di allusioni.
Siamo sulla soglia di un inquieto mondo di sensazioni e a darcene la conferma concorrono da un lato queste inquietanti forme e stesure cromatiche che talvolta sembrano allargarsi con una espansiva macchia centrale su una recessiva macchia che funge da campo, e dall’altro una vibrazione segnica, quasi come trascrizione di un percorso emotivo.
Ogni suggestione classicheggiante o figurativa viene scartata a priori, cerca in quello che fa, soluzioni espressive fuori dagli schemi o da moduli codificati.
La problematica dell’essere appare allora in tutta la sua urgente proposta alla ricerca di soluzioni liberatorie che si estrinsecano nella autonomia di un segno, svincolato dai grumi e dalle pastoie della materia, più vicino certamente allo spiritualismo di un Kandinsky che al materialismo di un Fautrier.
Scrivere, nell’arte significa dar parola alle immagini, che albergano nella nostra anima e sentirle come testimonianze presenti del vivere quotidiano.
I colori e le forme che compongono l’opera, sono un’esplosione di viva purezza, che vestono di infinito, i lunghi spazi intercorrenti nel campo compositivo. Colori dai toni forti, violenti, luminosamente brulicanti di vita e di speranza.
Nella loro stesura ci comunicano emozioni ricche di sentimento e scevri da conformismi di maniera.